sull'Ecologia


Non penso si parli della stessa ecologia strutturando isole ecologiche,
proponendo la raccolta differenziata, seduti sul divano-tv mirando il da farsi dell’orso grigio o partecipando alla sagra del cinghiale.
 
Non penso si possa parlare di ecologia senza aver passato una notte in tenda,
senza essersi mai trovati nel bel mezzo di una bufera di neve,
senza essere stati sorpresi da un temporale,
essersi lavati in una fresca sorgente di montagna o sentito ululare, vicino, d’inverno,
senza avere a cuore una montagna, un sentiero un bosco.
 
Non penso si possa parlare di ecologia senza parlare di educazione, non di educazione ambientale, stradale, ecc.,
ma del comportamento dell’uomo nell’interagire con ciò che lo circonda, l’ambiente, la società, i rapporti con gli altri.
 
Penso invece che dobbiamo adoperarci nell’agire il meno possibile per i nostri interessi
per agire nel rispetto di tutti.
 
Penso sia scorretto agire per convenienza perché ciò che è conveniente a te spesso non conviene a me.
 
Non dobbiamo aspettare di vedere ciò che accadrà perché la risposta e negli effetti di ogni giorno.
 
In tempi di ecologia spinta, vedendo tagliare un bosco parteggiamo per l’essere umano (che tenta di arricchirsi a scapito dell’universo)
o per l’albero (schiantandosi sull’umano risparmierebbe la vita di molti).
Scelta politicamente scorretta la seconda ma, la politica,
agisce avvalendosi di quella correttezza umana utile a tutti, o soddisfa la maggioranza che chiede?
Questo modo di fare nulla ha a che vedere con una vita di qualità nell’universo,
una qualità che rispetta la vita non dona benessere a pochi sottoforma di possesso e a molti elargendo elemosina.
 
L’essere umano padrone dell’Universo o in armonia con esso?

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