Il pensiero umano a volte…
… non produce un granché, anzi.
Nel film (da vedere) “More than Honey” c’è una parte che mostra come nel sud della Cina impollinano le mele a mano. Nessun ape in giro. Come causa viene dato il programma “Quattro flagelli” del ’58 (vedi manifesto ) – sterminando milioni di passeri (accusati di mangiare i raccolti) si sarebbero propagati locuste e altri insetti, che a loro volto vennero combattuti con insetticidi tosti. Fatto certo è che nel ’60 Mao se ne accorto del danno e i passeri furono sostituiti con le cimici.
Ma qualcosa non quadra nella storia, in primis che i passeri non sono insettivori, ma per ammazzarli tutta la popolazione fu mobilitata, ragazzi delle scuole, tutti quanti a sventolare e far chiasso con gong e pentole finché gli uccelli cascavano esausti dal cielo.
Quindi lo sterminio non fu selettivo per nulla. Ma le api vengono dati
per quasi estinti solo verso la fine degli anni ’80, sempre per un mix
di varie ingredienti dell’agricoltura “moderna”.
“Quattro flagelli” del ’58
un fotogramma dal film “More than Honey”
Il trailer del film http://vimeo.com/45684169
Nel film (da vedere) “More than Honey” c’è una parte che mostra come nel sud della Cina impollinano le mele a mano. Nessun ape in giro. Come causa viene dato il programma “Quattro flagelli” del ’58 (vedi manifesto ) – sterminando milioni di passeri (accusati di mangiare i raccolti) si sarebbero propagati locuste e altri insetti, che a loro volto vennero combattuti con insetticidi tosti. Fatto certo è che nel ’60 Mao se ne accorto del danno e i passeri furono sostituiti con le cimici.
Ma qualcosa non quadra nella storia, in primis che i passeri non sono insettivori, ma per ammazzarli tutta la popolazione fu mobilitata, ragazzi delle scuole, tutti quanti a sventolare e far chiasso con gong e pentole finché gli uccelli cascavano esausti dal cielo.
LA GUERRA DEI PASSERI
"Nel 1958 la Cina dichiarò guerra ai
passeri. Fu una guerra senza quartiere che si concluse con lo sterminio
dei passeri e la sconfitta… degli esseri umani che avevano condotto
quella guerra. All’VIII congresso del partito comunista cinese il leader
indiscusso della Cina e del partito arruolò anche i bambini per
combattere quella che sarebbe diventata famosa come la guerra contro i
“Quattro Flagelli”, ossia quattro animali considerati infestanti: ratti,
mosche, zanzare e passeri. Mao riteneva che nessuno di questi animali
avesse qualche “utilità”.
Se è facile intuire perché ratti, zanzare e
mosche possano generare ostilità, il caso dei passeri necessita di
qualche spiegazione in più. Mao riteneva che questi uccelli (passer
montanus) sottraessero grano e riso all’agricoltura cinese e quindi
contribuissero a spiegare la bassa resa agricola e la conseguenza
arretratezza e carestia continua delle campagne. Per questo dichiarò
guerra ai passeri.
Come sempre succedeva, la guerra venne
presa molto sul serio. Un giornale di Shanghai titolava, il 13 dicembre
1958: “Tutta la città è all’attacco dei passeri”. L'articolo precisava:
“La mattina presto la battaglia cittadina per distruggere i passeri è
iniziata. In strade grandi e strette sventolavano bandiere rosse.
Spaventapasseri sono apparsi sui palazzi, nei cortili, in spazi aperti,
su strade e nei campi. Sentinelle, studenti delle medie e delle
elementari, impiegati del governo, operai delle fabbriche, contadini e
soldati dell’esercito popolare gridavano i propri urli di guerra. Nella
città e in periferia quasi metà della forza lavoro cittadina è stata
mobilitata per l’esercito anti-passeri (…) Entro le 20’00 si stima che
gli uccelli uccisi siano stati 194'432.”
Alla fine della campagna contro i passeri,
almeno otto milioni di uccelli furono sterminati. Le campagne erano
finalmente silenziose. I piccoli ladri alati non potevano più sottrarre
chicchi di grano o riso dai già magri raccolti dei poverissimi contadini
cinesi. Mao, il grande timoniere, avevano vinto un’altra guerra. Non
contro i capitalisti del Kuomintang, questa volta, ma contro i piccoli
nemici svolazzanti. Purtroppo per Mao, ma soprattutto per i milioni di
suoi concittadini che ne sarebbero rimasti vittime, la guerra contro i
passeri avrebbe provocato una catastrofe di dimensioni epiche. E si
sarebbe rivelata un tragico boomerang.
Subito dopo lo sterminio dei passeri, i
raccolti migliorarono leggermente. Ma i Cinesi avevano esagerato e la
completa o quasi completa assenza di passeri dai campi permise a
locuste, cavallette e molti altri insetti di prosperare come mai prima.
Il loro impatto sui raccolti fu ben più devastante di quello dei passeri
e si rivelò molto più difficile eliminare questi nemici rispetto agli
uccellini contro cui Mao aveva scatenato la macchina dello stato
comunista. Nella carestia che seguì - e che fu aggravata dal massacro
dei passeri - morirono probabilmente circa trenta milioni di cinesi. Mao
stesso chiuse la guerra velocemente come l’aveva fatta partire, ma era
ormai troppo tardi. Gli scienziati dell’Accademia nazionale delle
scienze pubblicarono resoconti dove si metteva su un piatto della
bilancia il numero di insetti uccisi dai passeri confrontato con i
chicchi di riso mangiati.
Quella tra i passeri e gli uomini era
dunque una relazione importante, di cui il grande timoniere non aveva
capito granché. Una relazione simbiotica che beneficiava entrambe le
specie e che, nel corso di diecimila anni di convivenza, aveva permesso
di raggiungere un punto di equilibrio. Quando la volontà ferrea del
leader comunista ruppe questo equilibrio, il risultato fu la catastrofe.
Una dimostrazione che difendere la natura significa prima di tutto
difendere noi stessi.
Nel frattempo la Cina ha compiuto molti
altri disastri naturali sull’altare della modernizzazione e se non tutti
sono stati altrettanto premeditati, quasi tutti furono altrettanto
stupidi. A scanso di equivoci, la Cina non è per niente sola in questa
stupidità che, invece, accomuna tutto il genere umano".
“Quattro flagelli” del ’58
un fotogramma dal film “More than Honey”
Il trailer del film http://vimeo.com/45684169
Commenti
Posta un commento