Il pensiero umano a volte…

… non produce un granché, anzi.
Nel film (da vedere) “More than Honey” c’è una parte che mostra come nel sud della Cina impollinano le mele a mano. Nessun ape in giro. Come causa viene dato il programma “Quattro flagelli” del ’58 (vedi manifesto ) – sterminando milioni di passeri (accusati di mangiare i raccolti) si sarebbero propagati locuste e altri insetti, che a loro volto vennero combattuti con insetticidi tosti. Fatto certo è che nel ’60 Mao se ne accorto del danno e i passeri furono sostituiti con le cimici.
Ma qualcosa non quadra nella storia, in primis che i passeri non sono insettivori, ma per ammazzarli tutta la popolazione fu mobilitata, ragazzi delle scuole, tutti quanti a sventolare e far chiasso con gong e pentole finché gli uccelli cascavano esausti dal cielo.

LA GUERRA DEI PASSERI
"Nel 1958 la Cina dichiarò guerra ai passeri. Fu una guerra senza quartiere che si concluse con lo sterminio dei passeri e la sconfitta… degli esseri umani che avevano condotto quella guerra. All’VIII congresso del partito comunista cinese il leader indiscusso della Cina e del partito arruolò anche i bambini per combattere quella che sarebbe diventata famosa come la guerra contro i “Quattro Flagelli”, ossia quattro animali considerati infestanti: ratti, mosche, zanzare e passeri. Mao riteneva che nessuno di questi animali avesse qualche “utilità”.
Se è facile intuire perché ratti, zanzare e mosche possano generare ostilità, il caso dei passeri necessita di qualche spiegazione in più. Mao riteneva che questi uccelli (passer montanus) sottraessero grano e riso all’agricoltura cinese e quindi contribuissero a spiegare la bassa resa agricola e la conseguenza arretratezza e carestia continua delle campagne. Per questo dichiarò guerra ai passeri.
Come sempre succedeva, la guerra venne presa molto sul serio. Un giornale di Shanghai titolava, il 13 dicembre 1958: “Tutta la città è all’attacco dei passeri”. L'articolo precisava: “La mattina presto la battaglia cittadina per distruggere i passeri è iniziata. In strade grandi e strette sventolavano bandiere rosse. Spaventapasseri sono apparsi sui palazzi, nei cortili, in spazi aperti, su strade e nei campi. Sentinelle, studenti delle medie e delle elementari, impiegati del governo, operai delle fabbriche, contadini e soldati dell’esercito popolare gridavano i propri urli di guerra. Nella città e in periferia quasi metà della forza lavoro cittadina è stata mobilitata per l’esercito anti-passeri (…) Entro le 20’00 si stima che gli uccelli uccisi siano stati 194'432.”
Alla fine della campagna contro i passeri, almeno otto milioni di uccelli furono sterminati. Le campagne erano finalmente silenziose. I piccoli ladri alati non potevano più sottrarre chicchi di grano o riso dai già magri raccolti dei poverissimi contadini cinesi. Mao, il grande timoniere, avevano vinto un’altra guerra. Non contro i capitalisti del Kuomintang, questa volta, ma contro i piccoli nemici svolazzanti. Purtroppo per Mao, ma soprattutto per i milioni di suoi concittadini che ne sarebbero rimasti vittime, la guerra contro i passeri avrebbe provocato una catastrofe di dimensioni epiche. E si sarebbe rivelata un tragico boomerang.
Subito dopo lo sterminio dei passeri, i raccolti migliorarono leggermente. Ma i Cinesi avevano esagerato e la completa o quasi completa assenza di passeri dai campi permise a locuste, cavallette e molti altri insetti di prosperare come mai prima. Il loro impatto sui raccolti fu ben più devastante di quello dei passeri e si rivelò molto più difficile eliminare questi nemici rispetto agli uccellini contro cui Mao aveva scatenato la macchina dello stato comunista. Nella carestia che seguì - e che fu aggravata dal massacro dei passeri - morirono probabilmente circa trenta milioni di cinesi. Mao stesso chiuse la guerra velocemente come l’aveva fatta partire, ma era ormai troppo tardi. Gli scienziati dell’Accademia nazionale delle scienze pubblicarono resoconti dove si metteva su un piatto della bilancia il numero di insetti uccisi dai passeri confrontato con i chicchi di riso mangiati.
Quella tra i passeri e gli uomini era dunque una relazione importante, di cui il grande timoniere non aveva capito granché. Una relazione simbiotica che beneficiava entrambe le specie e che, nel corso di diecimila anni di convivenza, aveva permesso di raggiungere un punto di equilibrio. Quando la volontà ferrea del leader comunista ruppe questo equilibrio, il risultato fu la catastrofe. Una dimostrazione che difendere la natura significa prima di tutto difendere noi stessi.
Nel frattempo la Cina ha compiuto molti altri disastri naturali sull’altare della modernizzazione e se non tutti sono stati altrettanto premeditati, quasi tutti furono altrettanto stupidi. A scanso di equivoci, la Cina non è per niente sola in questa stupidità che, invece, accomuna tutto il genere umano".

Quindi lo sterminio non fu selettivo per nulla. Ma le api vengono dati per quasi estinti solo verso la fine degli anni ’80, sempre per un mix di varie ingredienti dell’agricoltura “moderna”.



“Quattro flagelli” del ’58 















un fotogramma dal film “More than Honey
 





















Il trailer del film  http://vimeo.com/45684169

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